La macchina comunale

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toto83
00giovedì 31 luglio 2008 14:25
Ricevo e pubblico un volantino/lettera da parte di un amico.


Siamo alla seconda puntata di una vicenda che vede coinvolte una società e il Comune. Copia di tale lettera è stata recapitata in tutti gli uffici comunali senza riceve nessun tipo di risposta.

SINDACO



ASSESSORI



CONSIGLIERI COMUNALI



FUNZIONARI E IMPIEGATI COMUNALI


CITTADINI EUGUBINI


Questa è una delle tante storie che esplicitano il rapporto da sudditanza che l’amministrazione comunale cerca di instaurare con la cittadinanza.

Sono l’amministratore di una piccola società agricola di Gubbio.
Nel 2005 abbiamo comprato dal Comune in località San Martino in Colle un podere di circa 7 ettari con annessa una casa e un capanno da ristrutturare. Prezzo pagato € 570.111,00. Per partecipare all’asta bisognava consegnare in banca € 57.000,00 in contanti (no assegni, no bonifici !!!!).
Al tecnico incaricato dal Comune per mostrare la casa chiedemmo se aveva i requisiti di abitabilità, dato che era ristrutturata; risposta: “certo, volete che il Comune venda una casa senza abitabilità?”; e alla domanda su dove fosse la fossa biologica rispose in modo vago ma assicurando che era tutto a posto.
Comprammo quindi fiduciosi il podere in cui intendevamo praticare agricoltura biologica e sviluppare un piccolo agriturismo secondo i principi da cui nacque l’agriturismo: doveva essere una struttura per un turismo povero di gente che ami veramente la campagna e le sue peculiarità (paesaggi, modo di coltivare, recupero di vecchie specie arboree, tecniche di compostaggio, ecc.); per intenderci, niente piscina o cose del genere.
Il tecnico ci mostrò un cisternone d’acqua che portava, attraverso una tubazione interrotta e da ripristinare, l’acqua in casa; disse anche che a monte della casa esisteva un’altra sorgente che una volta portava l’acqua in una cisterna ma la cui conduttura era a sua volta interrotta e che di acqua ce n’era molta.
Nel 2007 l’acqua non c’era, ne’ a valle ne’ a monte, tanto che abbiamo dovuto costruire ex novo un pozzo, tutte le tubature ecc.
Riguardo al capanno da ristrutturare, ci venne assicurato che non c’era alcun tipo di problema.

-Dopo aver ottenuto l’iscrizione all’elenco degli agriturismi umbri, cercammo di fare domanda attraverso un tecnico per avere la licenza commerciale e la risposta fu: non c’è l’abitabilità (prima metà 2007)

-Nei mesi scorsi, visto che stava uscendo il PSR, incaricammo un tecnico di predisporre la domanda di ristrutturazione del capanno fatiscente, che prevedeva cantina, locale per macinare i cereali, rimessa per le macchine agricole, tetto fotovoltaico da 6 kw, bagno e fossa biologica: la risposta è esilarante; dovendo ruotare il capanno per orientare il tetto fotovoltaico, ci è stato risposto che è impossibile perché il capanno insiste su una vecchia strada vicinale totalmente inesistente (ma che esiste sulla carta!); se si vuole ristrutturare dove si trova (cioè sulla cosiddetta strada) va bene; se si vuole ruotare bisogna portarlo a 10 metri dalla strada inesistente, il che, data la configurazione del sito è impossibile. Inoltre, visto che il podere è situato in una zona vincolata, cosa che si erano ben guardati dal comunicare prima dell’acquisto, il capanno per la rimessa del trattore non può superare in gronda i 3 metri di altezza (!!!).

-A questo punto ho chiesto un appuntamento al sindaco per cercare di sbrogliare la matassa e dopo un po’ di giorni la segretaria mi ha telefonato per dirmi che il signor sindaco è molto occupato e non si occupa di “problemi tecnici”; qui non si tratta di tecnica, si tratta di correttezza, ma mi sembrerebbe anche superfluo dirlo. Mi avrebbe quindi fatto parlare con un assessore, cosa che io ho rifiutato in quanto, in questi due anni, ho perso centinaia di ore da un ufficio all’altro per non combinare niente.

-Uscì anche un bando per dare in affitto un terreno attiguo a quello che abbiamo comprato e, dopo che noi avevamo fatto col tecnico tutta la pratica, il bando venne ritirato.

Ma, dentro a tutta questa struttura comunale, esiste qualcuno che, oltre ad intascare i soldi pubblici, abbia un minimo di senso di responsabilità? Attendo fiducioso che qualcuno si faccia vivo.

Giuseppe Sartori
Tel. 075 9221345
(osservatore)
00venerdì 1 agosto 2008 08:57
Prima di dare un giudizio sulla vicenda bisognerebbe sentire l'altra parte.

Certo, il sindaco che si vanta di riceve tutti e che non riceve il sig. Sartori, dà molto da pensare.
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