Scritto da: A.E.C. 26/04/2007 13.33
Io credo che non sia giusto dire che il mercato allenatori non sia importante,perchè tutti l'anni determinati giocatori seguono certi mister,sono invece daccordo quando te Catelfranco se ho capito bene dici facendo l'es.Paganelli che ci sono allenatori con tanta passione e anche bravura che perchè non hanno certi...requisiti devono fare gavetta altri e magari senza aver dimostrato se bravi o meno subito ad allenare una "grande".Per quanto riguarda il pur"simpatico Guidi Fabrizio"il suo Massarella non sarà stata una cima ma nemmeno una squadra da retrocessione così netta e il campionato così deludente.Concludo nel dire che il mister nel girone di ritorno(bruttissimo)del Galleno era Lima.Ciao a tutti
Visto che ultimamente il mio nome è stato inserito più volte su questo forum ho deciso di rispondere ad alcuni commenti partendo da questo e nello stesso tempo rispondendo anche a CASTELFRANCO (il commento precedente a questo e cioè MERCATO ALLENATORI).
E’ vero questo è stato il mio primo anno da allenatore facendolo in una delle squadre più forti con tutti i rischi del caso perché avendo vinto il merito è dei giocatori e dei dirigenti che hanno allestito la squadra mentre in caso di sconfitta in finale o prima le colpe sarebbero ricadevano tutte sull’allenatore.
Per quanto riguarda i requisiti che dovrei aver avuto per fare questo ruolo forse sono stati sufficienti i risultati avuti da giocatore dove dopo aver smesso di giocare in categoria nell’anno 1994 ho iniziato a giocare negli amatori e su 12 campionati fatti (oltre a tirare le ultime pedate in senso di calci come detto da CASTELFRANCO) ho fatto 10 finali di cui 6 vinte (senza stare ad elencare le partecipazioni alle successive fasi regionali e nazionali che vengono dopo la vittoria del campionato). Pertanto una certa esperienza penso di averla acquisita così come l’abitudine di stare in squadre fatte per vincere.
Per questo non è che mi senta un allenatore o mister come dite Voi. Infatti la prima volta che ho parlato ai miei compagni ho detto di non chiamarmi mai in questo modo perché mi sentivo ancora uno di loro e solo a fine stagione in caso di vittoria avrei potuto meritarmi questo appellativo.
L’anno scorso di questi tempi, vista anche la delusione per aver perso la finale, dissi ai dirigenti che avrei smesso di giocare. Dopo non so se per ripiego o per altro, con notevole sorpresa da parte mia perché non era mia intenzione smettere di giocare per fare l’allenatore, mi venne proposto di sostituire ALBERTO BANTI. Dopo vari ripensamenti e dopo aver fatto richiedere il parere a tutti i giocatori che rimanevano ho accettato questo ruolo malgrado tutti i rischi sopra detti.
Ora se la società cerca o ha cercato un altro allenatore per me non è assolutamente un problema io posso solo ringraziarla per avermi dato la fiducia di guidare questa squadra e penso di averlo fatto nel miglior modo possibile secondo il mio punto di vista e secondo le mie capacità e quindi io posso lasciare o continuare però sempre a testa alta.
Per quanto riguarda i ringraziamenti, visto che l’ho appena nominato, questi vanno anche ad ALBERTO BANTI per il quale ho avuto dispiacere nel sostituirlo e dal quale ho preso diversi spunti per la gestione della squadra e per gli allenamenti da fare durante l’anno.
Per quanto riguarda i commenti sul mio comportamento avuto durante l’anno in panchina dove avrei litigato con tutti i giocatori avversari devo dire che riconosco di non avere un atteggiamento sempre corretto o simpatico e questo finita la partita è il mio grosso rammarico perché fuori dal calcio sono anche troppo buono, però per litigare bisogna essere minimo in due e chi mi conosce sa che non litigo con tutti e litigo sempre per giusti motivi.
Proprio per questo vorrei chiarire anche quanto successo in finale dove c’è stato uno sfogo ripetuto da parte mia solo verso una persona che sa benissimo quello che mi aveva detto durante il campionato nella partita di ritorno giocata a Stabbia dove non mi ricordo per quale motivo o per un cambio ritardato di un giocatore o per aver incitato a giocare duro qualche mio giocatore (come del resto ho sempre fatto anche quando ho giocato a calcetto per la FERRUZZA dove al quel tempo il mio modo di giocare andava più che bene) mi veniva detta una frase oltre ai vari insulti (tipo quelli che vengono additati solo a me) che si meritava la risposta dopo il fischio finale. Mi scuso se qualche altro giocatore ha interpretato male questo e colgo l’occasione per fare i complimenti ai giocatori della Ferruzza per il traguardo raggiunto oltre ai vari dirigenti che conosco da tempo.
Infine per quanto riguarda i complimenti questi li devo fare a tutti i giocatori delle Cerbaie e soprattutto a quelli che:
- l’anno scorso venivano considerati finiti;
- venivano a giocare solo per quello che tanti altri fanno negli amatori senza questi risultati;
- attaccati da una squadra ben allenata ed aggressiva (come detto da CASTELFRANCO e MAKE) venivano messi in difficoltà;
ma soprattutto a quelli che (e questo lo dico io):
- ci hanno creduto dall’inizio alla fine anche dopo la sconfitta con LE BOTTEGHE;
- hanno rispettato sempre le mie scelte seppur talvolta sbagliate;
- hanno tenuto sempre un atteggiamento che ci vuole in questi tipi di squadra;
- non sono mai mancati ad un allenamento se non per particolari motivi;
- hanno avuto sulla maglia il numero dal 12 al 18.
Il ringraziamento maggiore va in particolar modo a questi ultimi in quanto i campionati si vincono solo se hai a disposizione questi giocatori indipendentemente da chi ha avuto questi numeri durante l’anno o nella fasi finali.
Inoltre e finisco, se qualcuno deve dire ancora qualcosa scriva mettendo il proprio nome e cognome senza continuare a nascondersi perché così uno si sente forte e dice di tutto poi ti trova di persona e non ha il coraggio di dire niente oppure ti evita o addirittura ti saluta o guarda caso ti viene a parlare o a chiedere il risultato solo se hai perso o pareggiato la partita appena disputata.